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Ricino

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luis1005
view post Posted on 7/1/2010, 21:48 by: luis1005




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Origine e diffusione
Il Ricino è una pianta di origine tropicale (Africa e Asia), il cui addomesticamento risale al VI millennio a.C. nell'Asia sud-occidentale. E' stata introdotta in Europa prima dell'Impero romano. Oggi è coltivata in tutto il mondo (in particolare Asia e America del Sud) per il suo elevato contenuto in olio che viene utilizzato in farmacia e in varie applicazioni industriali.


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Caratteri botanici
Il ricino presenta un apparato radicale formato da un grosso fittone che si sviluppa in profondità e da radici laterali superficiali. Il fusto (verde o porpora più o meno intenso), eretto e cavo, più o meno ramificato, e alto da 60 cm a oltre 5 metri. Le foglie, molto grandi e di forma palmata-lobata con 5-11 lobi ovali o acuti, talvolta dentellate, sono alterne; presentano a volte nervature rosso cupo. Alla base del picciuolo si osservano ghiandole nettarifere. Nella parte superiore delle infiorescenze a pannocchia si trovano i fiori femminili, mentre quelli maschili si trovano nella parte basale; l'antesi dei due fiori non è sempre simultanea. La fecondazione è allogama e dà origine a capsule (frutti) triloculari che, a seconda della varietà, possono essere deiscenti o indeiscenti e spinose o lisce. La maturazione dei semi non è simultanea.
La forma dei semi è ovoidale compressa, con una delle estremità più arrotondata e con l'altra fornita di una protuberanza detta caruncola.

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Esigenze ambientali
Essendo una pianta di origine tropicale, il ricino ha bisogno, per il suo sviluppo vegetativo, di temperature piuttosto elevate. Dal punto di vista nutrizionale è molto esigente nei confronti del potassio e dell'azoto.
Benché sia considerata una pianta resistente alla siccità, al fine di ottenere una produzione economicamente valida richiede non meno di 600-700 mm di pioggia, anche se, con alcune varietà, sono sufficienti valori notevolmente inferiori.
Pur adattandosi a diversi terreni, le migliori produzioni si ottengono in quelli limo-sabbiosi, ben drenati e ricchi di sostanza organica; resiste bene anche a un discreto grado di salinità.
L'intenso lavoro di miglioramento genetico ha riguardato in particolare l'adattamento pedoclimatico, l'altezza del fusto, la produttività, la deiscenza delle capsule, il peso e il tenore in olio, l'introduzione della monoracemia e la resitenza alle avversità.


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Hanno le dimensioni di un fagiolo borlotto


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Edited by momolindo - 30/5/2015, 11:20
 
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1 replies since 7/1/2010, 21:48   450 views
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