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Carnevale: storia, origini e tradizioni

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mariaanna
view post Posted on 19/1/2010, 23:16




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Storia del Carnevale


Le prime notizie sul Carnevale, all’inizio un vero e proprio rito religioso, risalgono ai tempi degli Egiziani. All'epoca dei faraoni, il popolo, mascherato, intonando inni e lodi, accompagnava una sfilata di buoi che venivano sacrificati in onore del dio Nilo.


Se i Greci dedicavano il rito al dio del vino Dionisio, è soprattutto nel mondo romano e delle sue feste popolari, che possiamo ritrovare le origini del nostro carnevale.

I Romani si lasciavano prendere dall’euforia durante i Baccanali: festeggiamenti in onore del dio Bacco che si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano l'uso di maschere, tra fiumi di vino e danze.
Famosa era anche la festa di Cerere e Proserpina, che si svolgeva di notte, in cui giovani e vecchi, nobili e plebei si univano nell’entusiasmo dei festeggiamenti.
In marzo e dicembre era poi la volta dei Saturnali, le feste sacre a Saturno, padre degli dei, che si svolgevano nell'arco di circa sette giorni durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa, dove il "Re della Festa", eletto dal popolo, organizzava i giochi nelle piazze, e dove negli spettacoli i gladiatori intrattenevano il pubblico.
Negli anni i Saturnali divennero sempre più importanti, all'origine infatti duravano solo tre giorni, poi sette finché, in epoca imperiale, furono portati a quindici. Ai Saturnali si unirono le Opalia, in onore della dea Ope moglie di Saturno, e le Sigillaria, in onore di Giano e Strenia.
Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme divertimento popolare.

Durante il Tardo Medioevo il travestimento si diffuse nei carnevali delle città. In quelle sedi il mascherarsi permetteva lo scambio di ruoli, il burlarsi di figure gerarchiche, le caricature di vizi o malcostumi con quelle stesse maschere che sono poi diventate simbolo di città e di debolezze umane.

Nel Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale furono introdotti anche nelle corti europee ed assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica
La festa carnevalesca raggiungerà il massimo splendore nel XVI secolo, nelle strade della Firenze di Lorenzo dei Medici. Danze, lunghe sfilate di carri allegorici e costumi sfarzosi segnano una svolta di questa festa, amatissima nella culla rinascimentale.

Con gli attori della Commedia dell'Arte, alla fine del '500, alcuni dei tipici personaggi carnevaleschi prendono forma e vengono caratterizzati nel linguaggio e nella gestualità. Nascono "le maschere" che penetrano nella tradizione collettiva e ci accompagnano ancora oggi. La galleria delle maschere italiane è vasta.


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Curiosità di Carnevale
Alcune particolarità e divertenti curiostà dei festeggiamenti di Carnevale

Come nascono i dolci di carnevale?
Durante i festeggiamenti era usanza cucinare dolci veloci, poco costosi, da offrire alla moltitudine di persone che interveniva. Da qui la tradizione dei fritti: acqua, farina e zucchero che ancora oggi, pur con qualche ingrediente in più, si trasformano in castagnole, frittelle, zeppole, tortelli, frappe, cenci, chiacchiere.


A quando risale la prima maschera?
In una grotta del terziario si possono trovare le più antiche testimonianze di uso della maschera da parte degli uomini. Si tratta di una scena di caccia dove compare la figura di un uomo travestito da capra. Lo scopo, secondo le interpretazioni, era duplice: scongiurare la vendetta del dio delle capre con il travestimento, e avvicinare più facilmente la preda.

Quali sono i carnevali più lunghi d’italia?
Due sono i carnevali più lunghi d'Italia: quello Ambrosiano, detto anche "carnevalone", che si conclude il primo sabato di Quaresima e quello di Putignano, in Puglia, che inizia addirittura a Santo Stefano e finisce alle Ceneri, col funerale e il rogo del fantoccio del Re Carnevale.

Qual è il carnevale più antico d’italia?
Il carnevale di Fano è il più antico d’Italia; il primo documento noto nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città, risale al 1347.

Come nascono i coriandoli?
I coriandoli, tondi carta colorata (inventati, si dice, da un milanese), all'origine erano semi della pianta di coriandolo ricoperti di gesso, usati come confetti da lanciare da carri e da balconi.

Come nasce la cartapesta?
La nascita della moderna “cartapesta” e’ dovuta al Maestro Antonio D’Ariano (1925) che pensò ad un nuovo sistema: ricoprire la creta con il gesso, in modo da ottenere uno stampo al negativo della figura originale, e poi mettere vari strati di carta all’interno del modello di gesso. Una volta asciugata, la sagoma in carta si staccava dal gesso senza problemi e, identica all’originale, pesava qualche chilo invece di quintali. Grazie a questa invenzione si possono costruire carri immensi che sfidano le leggi della gravità

Quando è stato costruito il primo carro allegorico?
Nonostante le origini antiche di alcuni carnevali italiani, il primo carro viene costruito a Viareggio solo nel 1873. Esso fu costruito da operai portuali che, ispirandosi alle tecniche di costruzione delle navi, riuscirono a fabbricare strutture con un sistema di corde, cavi d’acciaio e carrucole usatie nei cantieri. Queste prime opere ospitavano mascheroni realizzati in gesso e pesavano, quindi, anche parecchi quintali. Nel 1921 un carro ospitò, per la prima volta, una intera orchestra. La cosa ebbe così successo che nel 1923 alcuni carristi pensarono di far “ballare” anche i pupi, realizzando, così, i primi movimenti

Da dove nascono le più famose maschere italiane?
Le maschere tradizionali italiane sono il prodotto della Commedia dell’arte, il fenomeno teatrale che si sviluppa alla fine del 1500 in Italia. Una delle rappresentazioni più gettonate di queste commedie era la "beffa del servo", una sorta di rivincita concessa all'umile nei confronti del potente. Innumerevoli sono le rappresentazioni, specie sui palcoscenici della decadente Repubblica veneziana, che hanno come tema il contrasto tra il servo zotico, lo "Zanni" e il padrone vecchio e rincitrullito, il "Magnifico".
Le varie forme in cui si manifesta fanno sì che il personaggio dello Zanni subisca continue e sostanziali modifiche rendendosi sempre più simpatico e variegato: questo spiega la presenza, nella tradizione giunta fino a noi, di tante maschere rappresentanti parti di servitori, dal celeberrimo Arlecchino allo scaltro Brighella.
Un posto di primo piano era poi riservato alle maschere dei "vecchi" che generalmente erano due, ma non avevano sempre e dovunque lo stesso nome; perlopiù furono conosciuti l'uno sotto il nome di Pantalone e l'altro di Dottore, Dottor Graziano o Dottor Balanzone.
Altra maschera fondamentale era quella del Capitano, soldataccio spaccone, vanaglorioso, violento e pavido, altrimenti noto come Capitan Spaventa, Capitan Rodomonte o Capitan Matamoros. In questa maschera si è voluto vedere una caricatura feroce del soldato spagnolo che, nel periodo di tempo in cui fiorì la Commedia dell'Arte, spadroneggiò in quasi tutta la penisola.
Tutti questi straordinari personaggi sono riusciti a sopravvivere alla morte del teatro al quale pur debbono la vita, perché riconosciuti degni di rappresentare ciò che di più caro le città italiane avevano nel cuore, le tradizioni domestiche, la parlata popolare, lo spirito delle antiche cose




 
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STORIA DELLA MASCHERA




L'uso della maschera è antichissimo e si può già ritrovare all’origine della storia degli uomini. Venne utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari come il carnevale. probabilmente deriva dal latino medioevale màsca, strega, tuttora utilizzato in tal senso nella lingua piemontese. Si trova traccia dell'origine del termine nell'antico alto tedesco e nel provenzale masc, stregone. Dal significato originale si giunge successivamente a quello di fantasma, larva, aspetto camuffato per incutere paura. Alcuni la fanno derivare dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla. Originariamente era indossata per nascondere le fattezze umane e, nel corso di cerimonie religiose, per allontanare gli spiriti maligni. In seguito, prima nel teatro greco, successivamente in quello romano (vedi foto in alto: maschere tragicomiche), la maschera venne usata regolarmente dagli attori per sottolineare la personalità e il carattere del personaggio messo in scena, fino al fiorire in Italia della "Commedia dell'Arte".

 
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mariaanna
view post Posted on 20/1/2010, 19:33





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Un saluto, a tutti voi;

dite un po’ chi siamo noi?

Ci guardate e poi ridete?

Oh! mai più ci conoscete!

Noi scherziam senza far male,

Viva, viva il Carnevale!

Siamo vispe mascherine,

Arlecchini e Colombine,

diavolini, follettini,

marinai, bei ciociari

comarelle vecchierelle:

noi scherziam senza far male,

viva, viva il Carnevale!

Vi doniamo un bel confetto,

uno scherzo, un sorrisetto;

poi balliamo

poi scappiamo.

Voi chiedete: Ma chi siete?

Su pensate, indovinate.

Siamo vispe mascherine,

Arlecchini e Colombine,

diavolini, follettini,

marinai, bei ciociari

comarelle vecchierelle:

noi scherziam senza far male,

viva, viva il Carnevale!




 
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ARLECCHINO.
Arlecchino è un servo di Bergamo, lazzarone e truffaldino, in perenne litigio col suo padrone. Il suo nome deriva dal medioevo francese: Harlequin, o Herlequin o Hellequin. Ha un carattere stravagante e scanzonato, ma furbo.
Costume: Indossa un vestito di pezze colorate fermate da una cintura, pantaloni larghi e comodi, un cappellaccio sformato con pennacchio di coda di coniglio o una piuma e una maschera nera sugli occhi.

 
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GIANDUJA
Gianduja, la più importante maschera piemontese di origine astigiana. Circa 200 anni fa, nella città di Torino, viveva un famoso burattinaio divenuto celebre grazie ad uno dei suoi burattini, tale "Gironi" che in dialetto piemontese significa Gerolamo. Siccome il nome faceva pensare a chiare allusioni antinapoleoniche (correva l'anno 1798 e il fratello di Napoleone si chiamava proprio Gerolamo), al burattinaio fu consigliato di cambiare nome al personaggio. Mentre rifletteva su quale nome dargli, vicino ad Asti, il burattinaio conobbe un simpatico contadino, tale Gioan d'la douja, chiamato così perché gran bevitore e frequentatore di locande (douja, in piemontese, significa boccale). Il burattinaio non ci pensò due volte e ribattezzò il suo burattino Gianduia, vestendolo alla stessa maniera del contadino: giacca marrone, panciotto giallo, cappello a tre punte e parrucca col codino girato all'insù, sulla cui punta spicca un nastrino rosso. Gianduia è un galantuomo allegro, con buon senso e coraggio che ama il buon vino e la buona tavola; è il personaggio popolare simpaticamente presente in tante manifestazioni torinesi con la faccia rubizza. Giacometta, è la compagna fedele di Gianduja. E' una giovane donna semplice e molto intelligente.
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Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice,
“mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino,
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”

-di:Gianni Rodari
 
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view post Posted on 21/1/2010, 11:32
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BALANZONE.
Il dottor Balanzone, nasce a Bologna, e deve il suo nome alla “balanza”, cioè la bilancia, simbolo della giustizia dei tribunali. E' un personaggio pedante e brontolone; parla tanto e non conclude niente, ma anche dotto e sapiente.
Costume: cappello nero a larghe falde, toga lunga e nera, panciotto, pantaloni neri, merletto bianco sui polsi e, sul collo, un colletto di pizzo, calze bianche e scarpe nere con tacco. Ha i baffetti all’insù. Molto spesso tiene un libro sotto il braccio che completa la sua immagine.

 
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mariaanna
view post Posted on 21/1/2010, 12:24




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Re Carnevale



Re Carnevale, sovrano forte e potente, governava un vasto regno con saggezza e somma giustizia. Le porte del suo palazzo erano sempre aperte e chiunque poteva entrare nelle cucine della reggia, fornite di cibi prelibati, e saziarsi a volontà. Ma i sudditi,invece di rallegrarsi di avere un sovrano così generoso, approfittarono del suo buon cuore e a poco a poco si presero tanta confidenza, da costringere il povero re a non uscire più dal suo palazzo per non essere fatto oggetto di beffe ed insulti. Egli allora,si ritirò in cucina e lì rimase nascosto,mangiando e bevendo in continuazione. Ma un brutto giorno,era sabato, dopo essersi abbuffato più del solito,cominciò a sentirsi male.
Grasso come un pallone,il volto paonazzo ed il ventre gonfio, capì che stava per morire; la sua ingordigia lo aveva rovinato. Tutto sommato era felice per la vita allegra che aveva condotto, ma non voleva andarsene così, solo, abbandonato da tutti, proprio lui, il potente Re Carnevale. si ricordò allora di avere una sorella, una bella donnina fragile, snella e un pò delicata, ( eh sì era davvero diversa quella sorella di nome Quaresima!) che lui, un giorno, aveva cacciato di corte. La mandò a chiamare e lei, generosa, accorse; gli promise di assisterlo e farlo vivere altri tre giorni, domenica, lunedì e martedì, ma in cambio pretese di essere l'erede del regno. Re Carnevale accettò e passò gli ultimi tre giorni della sua vita divertendosi il più possibile. Morì la sera del martedì e sul trono, come precedentemente avevano stabilito, salì Quaresima; prese in mano le redini del regno e governò il popolo con leggi dure e severe, ma in fondo benefiche.

 
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view post Posted on 22/1/2010, 06:40
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BRIGHELLA.
Con Arlecchino sono i servi della commedia dell'arte, ed entrambi sono nati a Bergamo. Fa un'infinità di altri mestieri, più o meno leciti ed onesti, ritrovandosi sempre in mezzo a svariati intrighi. Caratteristica del carattere è la prontezza e l'agilità della mente, nell'escogitare inganni e trappole in cui far cadere il prossimo. E' intrigante, molto furbo, e bugiardo.
Costume: indossa la giacca e i pantaloni decorati di galloni verdi e con scarpe nere con pon pon verdi. Il mantello è bianco con due strisce verdi, la maschera e il cappello sono neri.

 
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mariaanna
view post Posted on 22/1/2010, 14:46




La nascita del Coriandolo

Molto tempo fa i Coriandoli erano fatti con i semi di una pianta chiamata, appunto, "coriandolo". Questi semi venivano tuffati nel gesso e poi lasciati seccare. Così assomigliavano a confetti, fatti apposta per essere lanciati dall' alto dei carri mascherati o da balconi e finestre.
I primi coriandoli di carta furono forse inventati da un milanese che li distribuì ad una festa di carnevale per bambini.




Mangiare a crepapelle
Carnevale, destinato ad anticipare e compensare, i rigori della quaresima, è il periodo dell'eccesso alimentare. Nelle settimane di penitenza che seguono, fino a Pasqua, non sarà più possibile, seguendo i precetti della Chiesa, mangiare carne e altri alimenti che eccitano i sensi.
Ecco allora una concentrazione specialmente nell'ultima settimana di Carnevale, dell'alimentazione carnea a tutti i livelli di festini e banchetti (come giovedì e sabato grasso,e come domenica e martedì di carnevale). Il significato di questo fenomeno è in generale la sottolineatura dell'elemento stagionale: si finisce di consumare le scorte invernali, e con il consumo di beni in grande quantità ci si propizia abbondanza e fertilità.




Ti conosco, mascherina!
L'espressione "Ti conosco, mascherina!", che oggi significa che nonostante le apparenze non ci siamo fatti ingannare, ha origini antiche e risale al Medio Evo, quando grazie al travestimento, nel periodo di Carnevale, il popolo aveva l'occasione di rovesciare i ruoli, anche se solo per qualche giorno e per gioco, della rigida società del tempo.
Una volta, infatti, il travestimento aveva uno scopo ben preciso che oggi è andato perduto: nascondendosi dietro ad una maschera e celando in questo modo la propria identità, ciascuno aveva la possibilità di comportarsi come meglio credeva e, soprattutto, come non avrebbe mai avuto il coraggio di comportarsi a viso scoperto.





 
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view post Posted on 31/1/2010, 16:44
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Servetta veneziana, è la fidanzata di Arlecchino, anche se lui non sembra volerla sposare. È molto vanitosa, un po’ civetta e ci tiene ad avere sempre un bell’aspetto. Colombina indossa una cuffietta, un corpetto verde stretto in vita, con una profonda scollatura ed ampie maniche a sbuffo, la gonna arricciata a righe e rialzata sul davanti da un nastro di raso rosso, un grembiule bianco e scarpine bianche a punta con nastro rosso. E’ giovane e arguta, dalla parola facile e maliziosa, abile a risolvere con destrezza le situazioni più intricate.





Nasce a Venezia intorno alla metà del '500 e rappresenta il tipo del vecchio mercante avaro e lussurioso, vizioso e che insidia le giovani innamorate, le cortigiane, e più spesso le servette della commedia. Il nome Pantalone deriva da “Pianta Leone”, come venivano definiti coloro che, con la scusa di conquistare nuove terre per Venezia, piantavano la bandiera di San Marco su ogni terra che trovavano. Costume: Indossa uno zucchetto, giubba e calzamaglia rossi, con babbucce e mantello nero.





L ’innamorato malinconico e dolce. La pigrizia gli impedisce di muoversi come gli altri personaggi della Commedia; é sicuramente il più intelligente dei servi, svelto nel linguaggio, critica gli errori dei padroni e spesso finge di non capire i loro ordini, eseguendoli al contrario, non per stupidità, ma perché li ritiene sbagliati.
Costume: Indossa larghi pantaloni di lucida seta bianca, lunga casacca guarnita di grossi bottoni neri, ampio colletto, papalina sul capo, volto pallido e triste, spesso, una lacrima gli scende sul viso.





E' di Milano, lo spiritoso Meneghino (diminutivo di Domeneghin), servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. Generoso e sbrigativo, è abile nel deridere i difetti degli aristocratici. "Domenighin" era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.
Costume: porta un cappello a tre punte e la parrucca con codino alla francese, una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche.





Figura buffa e goffaE’ una delle maschere italiane più popolari. Probabilmente originaria di Napoli: il suo nome deriverebbe dal napoletano “polene” (pulce o piccolo pulcino). Impertinente, pazzerello, chiacchierone, ama il dolce far niente escluso il mangiare e il bere. E' spesso oggetto di pesanti bastonate che suscitano ilarità.
Costume: ha la gobba, porta un cappello a punta, una maschera nera con il naso adunco, un camiciotto e i calzoni molto larghi e bianchi. Porta con sé un mandolino. Le sue scarpe sono nere e lunghe con dei calzini rosa scuro.



Altre maschere popolari italiane: Capitan Spaventa (Liguria), Rugantino (teatro romano), Giangurgolo (Calabria), Scaramuccia (Campania), Stenterello (Firenze), Beltrame (Milano), Blumari (Montefosca, UD), Bumbasina (Busto Arsizio, VA), Burlamacco (Viareggio, LU), Capitan Matamoros, Capo Valàr (Lazise, VR), Farinella (Putignano, BA), Gioppino (Bergamo).



da web
 
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view post Posted on 1/2/2010, 10:35
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interessanti...
 
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view post Posted on 1/2/2010, 10:37


dal 7 al 16 febbraio 2010

La manifestazione più tipica di Ronciglione è il Carnevale, tra i più antichi dell'Italia centrale. Si caratterizza per le sfilate di gruppi mascherati,
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carri allegorici,
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corse a vuoto con cavalli senza fantino che attraversano impetuosamente le vie cittadine verso il traguardo,
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cavalcate degli Ussari,
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trampolieri e bande musicali.

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La maschera tipica del Carnevale, creata dalla fantasia di alcuni ronciglionesi nei primi del'900, è il Naso Rosso che, vestito con un camicione bianco, rincorre lo spettatore tra le vie per offrire rigatoni al sugo in piatti a forma di vaso da notte.

Il Carnevale di Ronciglione si distingue per l'allegria spensierata, per la cura nella realizzazione dei costumi e dei carri, ma soprattutto per la partecipazione e per il coinvolgimento di tutta la popolazione ronciglionese di ogni età.
 
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mariaanna
view post Posted on 2/2/2010, 19:51






Il Carnevale, offre anche oggi in tutto il mondo, l'opportunità di prendersi certe libertà nei confronti delle regole sociali; al centro di ogni manifestazione, infatti domina la satira di personaggi e situazioni politiche, celebrità dello spettacolo o comunque persone in vista, usi e costumi che rispecchiano un modo di vedere, di sentire e di comportarsi tipico di un paese.Il Carnevale nasce come festa popolare, d'altra parte. Esso affonda le proprie radici nelle tradizioni che i neri dell'Africa e i portoghesi delle Azzorre portarono con sé. A partire dal 1870 i neri seguiti poi dai bianchi avevano preso l'abitudine di sfilare, come in occasione delle processioni religiose, al ritmo del proprio folclore.Le prime musiche per il Carnevale furono scritte a partire dalla fine del XIX secolo, i primi samba negli anni venti del XX secolo; questi furono anche registrati su disco e ciò diede grande impulso allo sviluppo di tali musiche e più in generale del Carnevale. A partire dagli anni trenta nacquero le prime scuole di samba e poco dopo si organizzarono concorsi per decretare quali fosse la migliore. Tali concorsi costituiscono oggi il "sale" del Carnevale

Carnevale, la festa corre lungo lo Stivale



Bari, 1 feb. (Adnkronos/Ign) - E' ufficialmente aperta la stagione di maschere e carri allegorici, dolci tipici e bimbi in festa: mascherine e coriandoli già colorano le città. Tante le iniziative lungo tutto lo Stivale, da nord a sud, per celebrare il Carnevale 2010.
LOANO - Si tiene a Loano, cittadina a metà strada tra Genova e la Francia, a una trentina di chilometri da Savona, nella riviera ligure delle Palme, uno dei più importanti e antichi carnevali d’Italia. Nonostante la distruzione di alcuni carri allegorici dovuti all'incendio scoppiato improvvisamente il 25 gennaio scorso nel capannone di Borghetto Santo Spirito, l'associazione Vecchia Loano conferma le date previste per il CarnevaLOA 2010 e l'uscita di dieci carri allegorici. CarnevaLOA Bimbi è in programma sabato 13 e 20 febbraio e le due attese sfilate dei carri allegorici sono fissate per domenica 14 e 21 febbraio, a partire dalle 15.

CENTO - Un'edizione faraonica per scacciare la crisi economica. E' l'edizione 2010 del Carnevale di Cento (che avrebbe dovuto prendere il via il 31 gennaio con la prima sfilata, annullata per neve), nel Comune ferrarese, alla sua 21esima edizione. La kermesse si fa dunque più grandiosa che mai, inspirandosi ai fasti dell'antico Egitto per dare un'iniezione di fiducia a tutto il suo pubblico. Le sfilate del Carnevale emiliano, gemellato con quello di Rio de Janeiro, sono in programma per tutte e quattro le domeniche di febbraio.

VIAREGGIO - Ha preso il via regolarmente il 31 gennaio il Carnevale di Viareggio, con i suoi giganteschi carri allegorici in cartapesta che sfilano sul palcoscenico naturale della passeggiata lungomare della perla della Versilia. La crisi che incombe sull'economia mondiale, i personaggi della politica italiana ed internazionale, i protagonisti dello spettacolo e del costume contemporaneo: anche per l'edizione 2010 lo storico Carnevale di Viareggio corre sull'onda delle più roventi tematiche di attualità. Le immense opere d’arte in cartapesta ed in movimento, alte fino a 20 metri, stimoleranno ancora una volta riflessioni sui mali che affliggono la nostra società: il razzismo, l’inquinamento ambientale, il consumismo, la violenza sulle donne, ma anche il desiderio di rinascita di una città ferita, Viareggio, da una strage senza precedenti, nel giugno scorso, con un disastro ferroviario che ha lasciato morti, feriti e distruzioni. Il Carnevale di Viareggio con i suoi corsi mascherati è in programma per le domeniche di febbraio 7, 14, 21 e martedì 16.
FANO - E' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il protagonista indiscusso dei nuovi carri allegorici del 'Carnevale di Fano 2010'. A causa del maltempo è slittata al 21 febbraio la sfilata prevista per il 31 gennaio: i corsi mascherati del Carnevale più dolce d'Italia, qualifica ottenuta grazie al lancio di centinaia di dolci di ogni tipo, sono fissati per il 7, 14 e 21 febbraio, alle 15.

Immancabile il Pupo, il personaggio simbolo del Carnevale fanese, quest'anno con le sembianze del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta e il nome 'Jolly dei fannulloni', di Rube Eugenio Mariotti e realizzato dall'associazione Fantagruel. Ognuna delle tre manifestazioni si chiuderà, al tramonto, con uno spettacolo pirotecnico. Nel giorno di 'Martedì Grasso', il 16 febbraio alle 15 in piazza XX Settembre, è previsto 'Il rito di chiusura' e 'Il rogo'. Ci sarà la cremazione del Pupo, spettacolo con animazione, musica, balli e fuochi pirotecnici.

ABRUZZO - In Abruzzo le piccole e grandi città si preparano al Carnevale 2010. Manifestazioni e sfilate di carri sono annunciate, secondo tradizione, un po' ovunque anche se il punto di attrazione sarà il 'Carnevale d'Abruzzo' a Francavilla a Mare (Chieti). Giunta alla sua 55^ edizione quello di Francavilla riesce a richiamare migliaia di persone e bambini provenienti da tutta la regione e anche da quelle vicine. Tre le giornate: domenica 7 febbraio, domenica 14 febbraio e martedì 16 febbraio a partire dalle 15.

BASILICATA - In Basilicata il Carnevale è legato ai riti dell'antica cultura contadina. Campanacci, maschere della mucca e del toro, riti propiziatori per sperare in un'annata buona: sono questi i tratti salienti delle manifestazioni lucane. Gli eventi del Carnevale sono stati aperti il giorno di Sant'Antonio Abate (16 gennaio) a San Mauro Forte e a Tricarico dai riti del campanaccio. Negli ultimi anni in Basilicata è Montescaglioso, Comune del Parco della Murgia materana, il centro principale di attrazione. Anche quest'anno sono previste tre sfilate di carri allegorici e di gruppi mascherati (7, 14 e 16 febbraio).

PUTIGNANO - Come avviene ogni anno, la satira dei maestri cartapestai creatori dei sette carri che sfilano in quattro giorni diversi nella 616° edizione del carnevale di Putignano, in provincia di Bari, si concentra su temi riguardanti il costume, la società, la politica: dall'immigrazione all'elezione di Obama, dai contrasti tra maggioranza e opposizione ai rifiuti tossici. Quattro le sfilate in questa edizione. Il 31 gennaio la prima attesa sfilata. L'ultimo appuntamento è previsto sabato 21 febbraio con la festa della Pentolaccia. In mezzo le altre sfilate nelle domeniche 7 (di pomeriggio) e 14 febbraio (di mattina) e infine nel martedì grasso del 16 febbraio (di sera). Ma le sfilate non sono fatte solo per i grandi carri: ci sono i gruppi mascherati a tema.

TERMINI IMERESE - La sfida è di quelle impegnative: trasformare il carnevale di Termini Imerese (dal 9 al 16 febbraio), in provincia di Palermo, in un vero e proprio evento culturale. "Miriamo ad un salto di qualità - dice il sindaco Salvatore Burrafato - per far sì che la manifestazione possa attrarre un turismo qualificato, proveniente da tutta Italia, e diventare negli anni un appuntamento internazionale''. Tra una maschera e l’altra sarà possibile deliziare il palato con specialità agroalimentari e ammirare il meglio dell’artigianato locale tra gli stand dell’Expo Village. Il divertimento, giurano gli organizzatori, è garantito.
 
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view post Posted on 17/2/2010, 11:40
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Il carnevale di Milano



Sapete perchè a Milano, e nella sua diocesi, il carnevale dura fino al sabato, mentre nel resto del mondo finisce al martedì?
E' una bella storia: si dice che questa abitudine cominciò quando Sant' Ambrogio era il vescovo di Milano. La spiegazione dei milanesi era che siccome Gesù aveva fatto solo 40 giorni nel deserto, la quaresima doveva avere quasi la stessa durata... 6 settimane... da domenica a domenica. Il digiuno cominciava con la prima domenica di quaresima, e quindi bisognava far festa fino al sabato prima, invece di fermarsi al martedì; i milanesi facevano solo una piccola pausa il mercoledì delle ceneri, per poi ricominciare al giovedì...

Poi però, benché l'abitudine fosse tollerata, c'erano tanti che si lamentavano di questo privilegio di Milano, e ogni tanto qualcuno cercava di eliminarlo... ogni anno era una polemica... "... e Milano non è diversa dagli altri paesi," " ...e perchè loro si e noi no ..." le solite cose in cui si dicono in questi casi...

Poi un anno vi fu una tremenda epidemia di peste, davvero tremenda, e Milano restò chiusa, in quarantena, per tantissimo tempo. La gente, anche quelli che non erano ammalati, pativa la fame, perchè era proibito uscire dalla città, e all'interno delle mura non si riusciva a produrre abbastanza cibo per tutti.

Poi pian piano la situazione migliorò e, finalmente, le autorità diedero il permesso di riaprire la città, proprio il mercoledì delle ceneri. I poveri milanesi si ritrovarono a dover cominciare il digiuno di Quaresima, proprio appena finito il digiuno causato dalla peste...

Naturalmente, i milanesi avevano voglia di fare carnevale, almeno gli ultimi tre giorni rimasti prima della Quaresima, così il vescovo di Milano andò dal Papa, raccontò la storia della Peste, di come era stata brutta, e di come la gente avesse sofferto.

Il papa allora, commosso dal racconto del vescovo Carlo, cedette, e firmò una bolla, cioè un documento, in cui si dava alla Diocesi di Milano il diritto di festeggiare il carnevale ambrosiano fino al sabato che precede la 1° domenica di quaresima, per sempre.


 
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Handalusita99
view post Posted on 17/2/2010, 18:30




CARNEVALE


Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana
(soprattutto in quelli di tradizione cattolica). I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.

Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche, come ad esempio le dionisiache greche o i saturnali romani, che erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.

Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate “trionfi” e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è il Trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio da Lorenzo il Magnifico. Nella Roma del governo papalino si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.

La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne")poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.[senza fonte]

Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso; fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto ed il carnevale di Borgosesia. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale".


Una tipica maschera carnevalesca di foggia venezianaIndice


I Carnevali "maggiori" Il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio e lo Storico Carnevale di Ivrea sono considerati tra i più importanti al mondo. La loro fama, difatti, travalica i confini nazionali e sono in grado di attrarre turisti sia dall'Italia che dall'estero. Il Carnevale di Venezia è conosciuto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna e consta di diversi giorni fitti di manifestazioni di svariato tipo: mostre d'arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali etc. Il Carnevale di Viareggio è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira ed ironia. I carri, che sono i più grandi e movimentati del mondo, sfilano lungo la passeggiata a mare viareggina, un viale di oltre tre chilometri che si snoda tra la spiaggia e gli edifici di stile liberty che si affacciano sul mar Tirreno. Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo,[senza fonte] seguendo un cerimoniale scritto mai interrotto dal medioevo ai nostri giorni. L'intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, Re Arduino, ucciso dalla mugnaia su cui si apprestava ad esercitare lo jus primae noctis. Fu quell'evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il popolo e le truppe reali che viene rievocata durante il carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l'esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia dolci e regali alla popolazione.

Carnevale ambrosiano
Spilla di latta, con i ritratti di Meneghino e Cecca, la coppia tipica del Carnevale Ambrosiano, del Carnevalone 1885Dove si osserva il rito ambrosiano, ovvero nella maggior parte delle chiese dell'arcidiocesi di Milano e in alcune delle diocesi vicine, la Quaresima inizia con la prima domenica di Quaresima; l'ultimo giorno di carnevale è il sabato, 4 giorni dopo rispetto al martedì in cui termina dove si osserva il rito romano.

La tradizione vuole che il vescovo sant'Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della Quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell'arcidiocesi milanese si svolge la prima domenica di Quaresima.

In realtà la differenza è dovuta al fatto che anticamente la Quaresima iniziava dappertutto di domenica, i giorni dal mercoledì delle Ceneri alla domenica successiva furono introdotti nel rito romano per portare a quaranta i giorni di digiuno effettivo, tenendo conto che le domeniche non erano mai stati giorni di digiuno.

Questo carnevale, presente con diverse tradizioni anche in altre parti dell'Italia, prende il nome di carnevalone.

Per la Chiesa cattolica Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale ha inizio con la Domenica di Settuagesima (la prima delle sette che precedono la Settimana Santa secondo il calendario Gregoriano); finisce il martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri che segna l'inizio della Quaresima. La durata è perciò di due settimane e due giorni. Il momento culminante si ha dal Giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.

Per la Chiesa cattolica il Tempo di Carnevale è detto anche Tempo di Settuagesima. Essa considera il Carnevale (Settuagesima) come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebrano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si concludono, con qualche ora di anticipo, la sera dell'ultima domenica di carnevale. La chiesa cattolica ha però durante il corso della storia, condannato il Carnevale in quanto contrario ai dettami di rigore imposto dall'istituzione stessa. Secondo antiche tradizioni il Carnevale durava l'intero periodo invernale, dal giorno di commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima ed il travestimento serviva non a nascondere la propria identità sebbene a rimandarne ad un'altra. L'antica tradizione riporta anche alla celebrazione del ricordo della Strage degli Innocenti allorquando un bambino nominato episcopellus esercitava il suo effimero potere semel in anno sino al giorno del 28 dicembre, dì indicato per il ricordo della strage di infanti ordinata da Erode.

Carnevale Italiano: la Cerimonia [modifica]
Il carnevale italiano è stato il tema portante della Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali tenutasi il 26 febbraio 2006 presso lo Stadio Olimpico di Torino (già Stadio Comunale). Uno show seguito da circa 800 milioni di telespettatori che ha visto protagoniste le maschere del Carnevale di Viareggio e le icone della tradizione italiana.




 
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