Le 10 cose da vedere nelle isole Far Oer
Oggi voglio portarvi con me alla scoperta di un mondo che potremmo definire fiabesco.
Spostiamoci al largo delle coste settentrionali dell'Europa, tra il Mare di Norvegia e il nord dell'oceano Atlantico, a metà strada tra l'Islanda e la Norvegia, non avete già l’impressione di perdervi? Siamo nelle Far Oer, diciotto isole dai nomi impronunciabili e dalla bellezza incontaminata, eterea.
Solo cinquantamila abitanti. Dimentichiamo pure il traffico cittadino e muoviamoci in tutta tranquillità. Qui non esistono caos e clacson impazziti, attenti solo ai numerosi greggi di pecore che potrebbero attraversare la strada, nelle Far Oer hanno la precedenza, sempre.
Abbiamo tempo per visitare una decina di luoghi. Iniziamo
dall’isola di Stóra Dímun, la cui particolarità, oltre le coloratissime case che caratterizzano le Far Oer è di essere abitata da una sola ed unica famiglia. L’ospitalità è tutto per gli abitanti dell’arcipelago e, forse, potrebbero darci un rifugio dalla pioggia che bagna le isole 300 giorni l’anno.
Adesso potremmo raggiungere
Suðuroy per visitare il suggestivo faro, nella zona di Akraberg, e respirare a pieni polmoni l’aria pura che fa da padrona sull’isola. Per noi amanti della natura questo è il posto ideale.
Potremmo continuare la nostra breve visita (il tempo di terminare la lettura) sulle spettacolari
scogliere di Vestemanna.
Oppure potremmo fare un po’ di trekking
sull’isola di Eysturoy, che offre percorsi incantevolmente immersi nel verde. E sempre la natura offre spettacoli incantevoli che, giunti fin qui, sarebbe un peccato perdersi.
Il dito della strega
(Trølkonufingur), ad esempio. Una scheggia di roccia che si innalza dalle acque e punta verso il cielo, proprio come se volesse indicarlo o imprecare verso qualche Dio che anni addietro la fece staccare dalla costa.
Ancor più affascinante è
Mykines, in cui convivono una decina di umani e trecento specie diverse di uccelli. Immaginate di vederli volare sulle vostre teste, fieri, variopinti. Potete riconoscere i cormorani, le procellarie e i puffin,quelli col becco coloratissimo, e comunque non quelli blu.
Streymoy è una tappa obbligata. È qui che ha sede Tórshavn, la capitale più piccola del mondo, che fa bella mostra di sé e delle doti artistiche dei faroesi.
Le isole Far Oer sono il luogo in cui la modernità si sposa perfettamente con il rispetto per le tradizioni e per le origini di quelle terre meravigliose e di chi le abita.
Lo dimostra il
Saga musem, messo lì apposta per poterne ripercorrere la storia. Ed un pezzo di quella storia la raccontano le rovine della
Cattedrale di San Magnus, nella zona di Kirkjubøur, da dove ebbe inizio l’evangelizzazione delle isole.
Solo pochi passi più in là, nella vecchia fattoria (niente a che vedere con quella dello Zio Tobia),
la Kirkjubøargarður, si possono ammirare suppellettili, attrezzi ed utensili, testimoni silenziosi di un pezzo di vita isolana.
Siete stanchi,vero? Tranquilli miei cari compagni di viaggio, è giunto il momento di rimettere i piedi per terra e le natiche sul divano (esattamente lo stesso dal quale eravamo partiti). Prima di salutarvi però, sappiate che le bellezze di cui vi ho raccontato non sono frutto della mia immaginazione, per quanto fervida possa essere.
Le isole Far Oer esistono davvero, e se riuscissimo a vincere la pigrizia, mettere qualche vestito nello zaino (ricordate che il clima è freddino) e raggiungerle, vivremmo di certo dei momenti indimenticabili. Buon riposo viaggiatori, appuntamento alla prossima avventura!
laearn.com