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Pungitopo

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luis1005
view post Posted on 4/11/2009, 17:50




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Nome: Ruscus aculeatus L.

Famiglia: Liliacee.


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Nomi comuni: Piccasorci, asparago pazzo, erba cocca, linguetta.


Habitat: Zone boschive fino agli 800 metri di altezza.


Parti usate: I germogli e le radici.


Raccolta: I germogli da marzo a maggio, le radici tra settembre e novembre.

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Conservazione: Il rizoma pulisce e poi si essicca al sole, i germogli si utilizzano in cucina solo freschi.


Proprietà : Il rizoma è proteico e diuretico.

Uso: Uso interno: decotto e tintura delle radici; uso esterno: decotto del rizoma per combattere le emorroidi e contro il gonfiore delle gambe.,


Note: I germogli di pungitopo, dal caratteristico gusto amarognolo, sono molto ricercati. Per la cottura è consigliabile legarli in piccoli mazzi e farli cuocere con le cime rivolte verso l'alto. Una volta lessati si possono consumere in insalate, nella preparazione di insalate o di minestre.


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Edited by momolindo - 18/5/2015, 19:48
 
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view post Posted on 5/11/2009, 11:52
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FRITTATA DI GERMOGLI ...come gli asparagi ma senza il caratteristico odore un paio d'ore dopo ..al bagno ...liquido !
 
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view post Posted on 18/5/2015, 18:39
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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Pungitopo

(Ruscus aculeatus L.)




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Caratteristiche generali

Il pungitopo, il cui nome scientifico è Ruscus aculeatus, appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo ma la ritroviamo dall'Europa centrale, al nord Africa e al sud ovest dell'Asia fino ad un'altitudine di 1200 m.

E' una pianta sempreverde, caratterizzata da numerose spine e forma dei cespugli molto intricati.

Il Ruscus aculeatus è provvisto di un rizoma strisciante dal quale si sviluppano sia le radici avventizie legnose che i fusti (turioni) che assumo portamento eretto e rigido, alti anche 1m, di colore verde molto scuro.


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Da questo fusto si formano dei fusti secondari che prendono il nome di cladodi disposti in modo alternato, appiattiti (in pratica sono quelli che normalmente confondiamo con le foglie). Questi cladodi sono molto importanti nella fisiologia della pianta in quanto sono preposti allo svolgimento della fotosintesi clorofilliana perchè le vere foglie non sono visibili nella parte aerea della pianta in quanto sono delle piccole squame che avvolgono la parte sotterranea del fusto e sono di colore rossastro-bianco nella pagina inferiore.


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Il pungitopo è una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili.

I fiori femminili sono solitari, privi di picciolo e sono inserito al centro della pagina inferiore dei cladodi all'ascella di una piccola foglia verde o bianca e portano 6 tepali divisi a gruppi di tre (tre interni più corti e 3 esterni più lunghi). Di solito compaiono a partire dal mese di febbraio e fino a giugno ed in autunno.


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Proprietà pungitopo

I principi attivi del pungitopo (Ruscus aculeatus) sono: oli essenziali quali canfora, acetato di linalile, acetato di bornile, linalolo, anetolo e resine. Contengono inoltre diversi sali minerali quali calcio e nitrato di potassio; fitosteroli quali la ruscogenina, neuroscogenina, ruscina ed altri; diversi flavonoidi; zuccheri; acidi grassi ed acidi organici.

Le sue proprietà sono legate principalmente ai fitosteroli che conferiscono al pungitopo proprietà diuretiche con l'eliminazione dei cloruri, sedativo ed antinfiammatorio delle vie urinarie, ha effetti benefici nei confronti dei calcoli renali, cistiti, gotta, artrite e reumatismi non articolari.

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Il pungitopo è utile anche nella terapia delle vene varicose con un'azione vasocostrittore esercitata soprattutto a livello dei capillari (è infatti il più potente vasocostrittore naturale che si conosca). Ha un'azione antinfiammatoria che agisce diminuendo la fragilità capillare, aumentando il tono della parete venosa favorendo quindi la circolazione del sangue che si traduce in diminuzione della pesantezza e del gonfiore delle gambe.

Esplica anche un effetto benefico nei confronti delle emorroidi e delle flebiti.

Il pungitopo dalla vecchia farmacopea è considerato un diaforetico entra infatti nella "composizione delle cinque radici" assieme al finocchio, asparago, prezzemolo e sedano.


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Parti utilizzate della pianta

Del pungitopo si utilizza il rizoma che va raccolto in autunno o all'inzio della primavera, prima della comparsa dei turioni. Va ripulito dalla terra e quindi tagliato e fatto essicare al sole o in stufa e conservato in sacchetti di carta.

Possono essere usati anche i turioni del pungitopo in quanto contengono gli stessi principi attivi.


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Come si utilizza il ruscus aculeatus

Il rizoma o i turioni essiccati possono essere utilizzati per uso interno come tintura da bere per le infezioni delle vie urinarie; come decotto contro le emorroidi, varici, flebiti e come diuretico.

Per uso esterno è usato per le gambe gonfie e per le emorroidi facendo dei lavaggi, bagni, pediluvi o impacchi con garze imbevute di decotto.

L'estratto secco viene usato per l'igiene intima e come anticellulite e per tutti i trattamenti contro le pelli sensibili ed infiammate. E' ottimo anche come dopobarba. Si possono anche usare le creme a base di pungitopo in caso di couperosa e rossori permanenti.


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Curiosità

Gli antichi romani usavano il pungitopo (Ruscus aculeatus) come talismano perchè credevano che piantandolo intorno alla casa allontanasse i malefici.


Le proprietà del pungitopo erano note fin dall'antichità. Ne parlava Plinio dicendo che il decotto di radici con il vino veniva usato per le infezioni renali. Anche Dioscoride dava le stesse indicazioni solo che consigliava di far macerare foglie e bacche nel vino contro la flogosi renale.

Nel medioevo si usava la "Pozione delle cinque radici", usata tutt'ora assieme la prezzemolo, al finocchio, al sedano e all'asparago come diuretica.


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Avvertenze

Poichè in molte regioni è considerato simbolo di buon augurio, specialmente durante il periodo natalizio, la sua raccolta indiscriminata ha fatto si che sia diventata una specie protetta in molte regioni italiane. Pertanto prima di raccoglierlo, accertatevi di poterlo fare.

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*luis1005
view post Posted on 18/5/2015, 19:57




Per favorire l'agricoltura in Italia e la diversificazione delle colture, l'UE assicura un premio di 15.000 euro per ogni ettaro [10.000 m.q.] coltivato a pungitopo.
 
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3 replies since 4/11/2009, 17:50   101 views
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