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Scontro frontale tra due treni tra Andria e Corano...morti e feriti

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Puglia, scontro frontale tra due treni nel tratto a binario unico tra Corato e Andria. Venti morti, decine di feriti




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E’ uno dei più gravi incidenti ferroviari mai avvenuti in Italia. Verso le 11, due treni si sono scontrati frontalmente in un tratto a binario unico, tra Andria e Corato, senza possibilità di scampo: l’impatto è stato violentissimo e i due convogli si sono accartocciati in un groviglio di lamiere. Finora si contano venti morti e 35 feriti trasportati in ospedale, 18 dei quali in gravi condizioni. Ma il numero delle vittime sembra destinato a salire. “La situazione è drammatica e sul numero dei morti siamo in grosso difetto“, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia Antonio Nunziante. Secondo TgNorba 24, si è trattato di un errore umano: uno dei due treni è partito in anticipo dalla stazione di provenienza. La linea ferroviaria, gestita dalla società Ferromtraviaria, è utilizzata soprattutto da studenti e pendolari, ma tra i morti figurano anche persone anziane. I soccorsi sono arrivati anche da altre province e stanno cercando di recuperare i feriti dalle lamiere: sul luogo dell’incidente è stato allestito anche un ospedale da campo. e l’Avis di Corato ha lanciato un appello per donare sangue del gruppo 0 positivo. Il premier Matteo Renzi ha assicurato che “non ci fermeremo finché non chiariremo cosa è accaduto”. E il sindaco di Corato Massimo Mazzilli ha commentato su Facebook: “È un disastro, come se fosse caduto un aereo“.



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CRONACA ORA PER ORA


14.46 – Renzi andrà in serata in Puglia - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà in serata in Puglia per un sopralluogo sul luogo dell’incidente. E’ quanto riferiscono fonti di palazzo Chigi.

14.44 – Vicepresidente della Provincia di Andria: “Venti morti” - “Le vittime sono salite a 20″ e ci sono almeno 4 feriti “in condizioni gravi”. Lo ha detto il vicepresidente della provincia di Andria Giuseppe Corrado parlando ai cronisti dal luogo del tragico scontro tra treni verificatosi questa mattina tra Corato e Andria. Il presidente ha parlato anche di un bambino di 7 anni che è stato estratto vivo dalle lamiere. “Pare non sia in pericolo di vita”, ha detto, rilanciando poi l’appello a donare sangue per aiutare i tanti feriti che sta girando in queste ore su twitter.

14.40 – Avis cerca donatori di sangue 0 positivo - L’Avis Corato ha diffuso una richiesta di donazione di sangue attraverso un comunicato speciale: “Il Centro Trasfusionale di Andria effettuerà una raccolta straordinaria di sangue questo pomeriggio. Servono donatori del gruppo 0 positivo. Recatevi a donare presso l’Ospedale di Andria”. Circolano sul web numerosissimi appelli simili, operativi per far fronte alla sciagura ferroviaria di stamane.

14.32 – Dodici vittime, un ferito muore in ospedale - Si aggrava il bilancio provvisorio delle vittime dello scontro fra due treni fra Andria e Corato. Alle 11 vittime accertate sul posto, infatti, si aggiunge la morte di uno dei tre feriti trasportati all’ospedale di Barletta, avvenuto poco fa. Il numero delle vittime sale dunque a dodici: 18 dei 22 feriti ricoverati ad Andria, versano in gravi condizioni. Altre dieci persone sono ricoverate a Bisceglie. A bordo di quel treno, ogni giorno, oltre ai pendolari e agli studenti, ci sono anche molti viaggiatori che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese.

14.20 – Asl: “11 vittime e 35 feriti” - Alle 14 si contano 11 vittime, portate all’istituto di medicina legale di Bari per l’autopsia, e 35 feriti. Lo riferiscono fonti della direzione generale della Asl Bt. I feriti sono ricoverati negli ospedali della zona: 22 sono ad Andria, tre restano quelli ricoverati a Barletta e 10 sono ricoverati a Bisceglie.

14.13 – Ferromtraviaria: “Non sappiamo le cause, abbiamo aperto un’inchiesta” - “Non si sa ancora nulla sulle cause dell’incidente, è ancora presto. Abbiamo aperto un’inchiesta interna, oltre a quella della magistratura. Gestiamo 196 treni al giorno, non era mai successo nulla di simile. Ci sono tutti i tecnici sul posto e ora la priorità da gestire è anche il grosso flusso di pendolari che ogni giorno viaggia su questa tratta e che dovrà essere trasportato con autobus”. A spiegarlo è il portavoce della società Ferrotramviaria che gestisce i treni coinvolti nello scontro avvenuto in Puglia.

14.12 – Di Battista: “Come diavolo si può morire così nel 2016?” – “Come diavolo si può morire nel 2016 per uno scontro frontale tra due treni? Com’è possibile con tutte le tecnologie che ci sono? Vi comunico che abbiamo appena chiesto ufficialmente al Ministro dei trasporti Delrio di venire in Parlamento a fornire spiegazioni sull’accaduto. Una preghiera per i morti e le loro famiglie”. Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S.

14.02 – Soccorritore: “La scena più brutta della mia vita” – “Una scena spaventosa, allucinante, questo è quello che ho visto”. Lo racconta un agente di polizia, con la divisa impolverata e i guanti sulle mani impegnato a scavare tra i detriti provocati dall’incidente ferroviario avvenuto tra Corato e Andria, in Puglia. L’uomo è tra i primi giunti sul posto dopo l’impatto e racconta: “Ho visto persone morte, altre che chiedevano aiuto, persone che piangevano. La scena più brutta della mia vita”.



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14.01 – M5s: “Fatto assurdo con la tecnologia di oggi” - “È terribile quanto accaduto in Puglia. Terribile anche la dinamica: ovviamente aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia che c’è oggi, con le soluzioni tecniche a disposizione, è assurdo che possano continuare ad accadere eventi del genere”. Sono le parole del portavoce Diego De Lorenzis, della Commissione Trasporti, intervenuto in Aula a fine seduta. “Sappiamo che i treni viaggiavano su un binario unico: bisognerà fare assoluta chiarezza sulla dinamica e sulle responsabilità. Per questo auspichiamo che il ministro Delrio venga presto in Aula a riferire”, precisano i deputati M5S in Commissione Trasporti. “Alle vittime e alle loro famiglie va il cordoglio di tutto il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle”, è infine il commento dei parlamentari M5S della Camera e al Senato.

13.58 – Familiari dei passeggeri sul luogo dell’incidente – Cominciano ad arrivare numerosi familiari dei passeggeri rimasti coinvolte nel terribile incidente ferroviario avvenuto fra Corato e Andria. I parenti dei viaggiatori sono accorsi sul posto ma vengono trattenuti dai soccorritori e aiutati da personale medico.

13.46 – “Errore umano. Un treno è partito in anticipo” - “Si sarebbe trattato di un errore umano. Uno dei due treni sarebbe partito in anticipo dalla stazione di provenienza”. Lo afferma TgNorba 24 citando fonti proprie, secondo cui le vittime sarebbero undici. Di un numero “maggiore di dieci morti” parla anche il capo della Polizia Municipale di Corato, Giuseppe Loiodice, che al momento coordina i soccorsi. “Al nostro arrivo lo scenario era disastroso. C’erano decine di persone sotto shock che chiedevano aiuto. Le carrozze sono sbriciolate”, ha aggiunto. I feriti vengono trasporti in prevalenza nell’ospedale di Andria.

13.42 – Boldrini: “Si faccia chiarezza sulle cause del disastro” - “Vicina a famigliari vittime e feriti dello scontro tra convogli ferroviari in #Puglia. Spero si faccia presto chiarezza su cause disastro”. Lo scrive su twitter la presidente della Camera, Laura Boldrini.

13.35 – Nunziante: “Dieci morti accertati, ma siamo in grosso difetto” – “La situazione è drammatica” e sul numero dei morti, finora dieci quelli accertati, “siamo in grosso difetto”. Lo dice il vicepresidente della Regione Puglia con delega alla Protezione civile, Antonio Nunziante, che si trova sul posto dell’incidente ferroviario, in Puglia, che ha coinvolto due convogli. “Sono qui con il presidente Emiliano – aggiunge Nunziante – stiamo aspettando l’arrivo del ministro Delrio”. “Per fortuna la macchina dei soccorsi – conclude l’assessore – sta funzionando molto bene”.

13.34 – 18 feriti in ospedale, 10 gravi - Sono 18 le persone rimaste ferite nello scontro fra treni lungo la linea Bari nord, fra Corato e Andria, ricoverate finora negli ospedali di Andria e di Barletta. A quanto si è saputo, 15 sono state trasportate ad Andria, di queste 10 versano in gravi condizioni, le altre cinque non sembrano in pericolo di vita. Tre feriti, invece, sono stati trasportati in elicottero all’ospedale di Barletta, sono in prognosi riservata. A riferirlo è la direzione generale della Asl Bt. Sono, inoltre, stati allertati tutti gli ospedali della provincia di Barletta – Andria – Trani ricadenti nella azienda sanitaria di competenza. Il direttore generale ha disposto il blocco di tutti gli interventi chirurgici previsti e richiamato in servizio anche il personale a riposo.



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13.37 – Allestito un ospedale da campo

13.27 – Sale il numero di morti: 11 vittime - E’ aumentato il numero dei morti nell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia. Da fonti si apprende che il numero delle vittime è salito ad 11. Numerosi anche i feriti. Lungo i binari ci sono numerosi operatori della Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato ed era diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato.

13.22 – Emiliano sul posto, Delrio in viaggio verso la Puglia - Il presidente della Puglia Michele Emiliano è arrivato sul luogo dell’incidente. Anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio stanno raggiungendo il posto.

13.15 – Persone intrappolate tra le lamiere – Ci sono numerose persone ancora incastrate tra le lamiere dei due treni in Puglia. I soccorsi sono resi difficili dal fatto che l’impatto frontale, avvenuto all’inizio di una curva del binario unico, è avvenuto in aperta campagna. La zona è sorvolata da numerosi elicotteri e sul posto è stato allestito un campo per i soccorsi sanitari. Viene distribuita acqua. “E’ una scena surreale”, ripete chi si trova sul posto.

13.13 – Delrio chiede a Rfi il massimo supporto – Il ministro dei trasporti Graziano Delrio, subito dopo l’incidente tra i due treni in Puglia, ha chiamato la società Rfi per chiedergli di mettersi a disposizione e dare tutto il supporto alle società coinvolte (che non sono del gruppo Fs) e alle indagini.

13.12 – Sindaco Corato: “E’ come fosse caduto un aereo” - “È un disastro come se fosse caduto un aereo! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime!”. E’ il post pubblicato su Facebook dal sindaco di Corato Massimo Mazzilli.

13.01 – Gruppi alla Camera chiedono a Delrio di riferire in Aula – I gruppi alla Camera (dal Pd alle opposizioni) hanno chiesto in aula al Governo (al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio) di riferire sull’incidente ferroviario di questa mattina in Puglia, a nord di Bari.

13.00 – Renzi: “Fare totale chiarezza” - C’è una “assoluta richiesta di capire i responsabili e fare totale chiarezza” sull’incidente ferroviario accaduto in Puglia: lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che fra poco lascerà Milano per tornare immediatamente a Roma. “Non ci fermeremo finché non chiariremo cosa è accaduto”.

12.52 – Vagoni sbriciolati nell’impatto - Vagoni letteralmente sbriciolati nell’impatto, pezzi di lamiere volati per decine di metri nella campagna ai lati dei binari. Questa l’immagine dall’alto dello scontro frontale tra due treni sulla tratta Corato-Andria, in Puglia. Proprio le foto scattate dai vigili del fuoco danno l’idea della violenza dello scontro tra i due convogli: al centro si vede quel che rimane dei vagoni più direttamente coinvolti, praticamente soltanto pezzi di lamiera sparsi ovunque. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti. L’altro solo l’ultimo, quello di coda.



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12.42 – Incidente in tratta a binario unico - Lo scontro tra due treni è avvenuto in una tratta a binario unico. A quanto si apprende da Ferrovie del Nord Barese, su quel tratto sono anche in corso i lavori di raddoppio ma non ci sarebbe nessuna connessione con l’incidente. Sul posto sono arrivati anche i tecnici di Ferrovie del Nord Barese che stanno cercando di capire quanto avvenuto.

12.40 – Comandante vigili: “Molti morti” - “Credo ci siano molti morti”: così il comandante dei Vigili urbani di Andria, Riccardo Zingaro, giunto sul luogo dell’incidente tra due treni. “C’è stato – racconta Zingaro – uno scontro frontale su un unico binario, alcune carrozze sono completamente accartocciate e i soccorritori stanno estraendo dalle lamiere le persone, molti sono anche i feriti”.

12.35 – Bambino estratto dalle lamiere - I vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere di uno dei due treni coinvolti nell’incidente in Puglia un bambino di pochi anni: il piccolo era ancora in vita ed è stato portato via con l’elicottero.



FONTE


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Tragedia in Puglia, almeno 27 morti e 50 feriti. Si continua a cercare tra i rottami dei treni
Sotto accusa il binario unico, aperta un’inchiesta: si pensa a un errore umano



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13/07/2016

Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti dei due treni che si sono scontrati nelle campagne tra Andria e Corato, in Puglia, in un tratto in cui la ferrovia è a binario unico. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. «Stiamo demolendo progressivamente i pezzi delle carrozze più incidentate, poi procederemo alla rimozione dei resti. Opereremo in questa maniera, anche con l’aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone». Fino alle 7 di questa mattina, però, non sono stati recuperati né individuati altri corpi.



Il bilancio è di 27 morti e 50 feriti

Al momento, confermano fonti del Dipartimento della Protezione Civile, il bilancio ufficiale resta dunque quello della tarda serata di ieri: 27 morti accertati e 15 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una decina in gravi condizioni. Attorno alle 9 inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati.



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SCONTRO A 100 ALL’ORA


L’incidente è avvenuto poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese. L’impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all’ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l’altro solo l’ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.


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SCENA DA DISASTRO AEREO

Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. «È un disastro come se fosse caduto un aereo», commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime ed a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c’è bisogno di sangue. Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre non si hanno, al momento, notizie della sorte del collega che era sull’altro convoglio.



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GUASTO O ERRORE UMANO? APERTA INCHIESTA

Intanto si apre la caccia alle responsabilità. Guasto tecnico o errore umano? Sotto accusa viene messa la linea unica. Ma il Pm di Trani, Francesco Giannella, che dirige l’inchiesta, ha detto che «apparentemente abbiamo le idee chiare; questo significa che lavoriamo sull’errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale». In ogni caso, per ora non c’è alcun indagato. E c’è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto “blocco telefonico”, cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. «Uno dei due treni è di troppo, quale lo chiarirà l’inchiesta», ha detto da parte sua il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti. I due convogli, ha aggiunto, «erano ultramoderni, uno del 2005 e l’altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti». Una commissione di indagine è stata annunciata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, giunto sul posto. E sull’incidente indaga anche la procura di Trani con il procuratore aggiunto Francesco Giannella.



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RENZI VOLA IN PUGLIA, RABBIA


Dalla politica e dalle istituzioni, dolore e rabbia. «Bisogna - ha chiesto Mattarella - fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze». Sulla stessa linea Renzi: «lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche - ha aggiunto il premier - tanta tanta rabbia. L’Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto». Il vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, attende che la «magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia odierna e le soluzioni a disposizione è assurdo che possano continuare ad accadere tragedie del genere». Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, «se qualcuno ha sbagliato, paghi». «Chiarezza» viene chiesta anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. Il ministro Delrio riferirà oggi alla Camera ed al Senato sull’incidente. E in serata Renzi, dopo essere stato sul posto dell’incidente ed aver partecipato alla riunione del centro di coordinamento soccorsi a Bari ha detto: «Siamo qui per dare un abbraccio al popolo della Puglia, al governo della Regione, ai sindaci che sono in prima linea, e per dire che non lasceremo la Puglia e i pugliesi da soli, saremo al loro fianco in questo momento di grande disperazione».


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Lo studente, il contadino, l’agente: quelle vite perdute fra gli ulivi in Puglia

Il pellegrinaggio dei familiari nelle camere ardenti degli ospedali. Lo strazio del riconoscimento, solo in cinque avevano i documenti


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13/07/2016

Il nonno di Antonio urla come un pazzo. Per ore la famiglia Summo ha girato da un ospedale all’altro, Andria, Barletta, Bisceglie, cercando tra i feriti il quindicenne che non rispondeva più al cellulare. Giungono all’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari verso le 18.


I genitori non ce la fanno a entrare e tocca a questo omone con la camicia madida di sudore riconoscere il nipote tra i corpi a cui ancora mancano i nomi. Solo cinque avevano i documenti addosso: il resto delle borse, gli zainetti, i portafogli, tutto è sparpagliato tra le macerie nella campagna degli ulivi insanguinati. Antonio è lì dentro, il nonno impreca contro il cielo, mamma e papà, fuori, inebetiti nel caldo torrido, rivivono in trance le ultime immagini del ragazzino, quasi a convincersi che la sorte avrebbe potuto essere diversa: «Gli avevamo detto di non andare. Non serviva che pendolasse ogni giorno tra Andria e Ruvo per recuperare quelle due materie. Ma Antonio ci teneva tanto, gli piaceva l’istituto tecnico, voleva seguire le lezioni e arrivare a settembre prontissimo. Non doveva andare e invece è andato e poi il preside della scuola gli ha detto che avendo lavorato bene poteva tornare a casa prima, poteva prendere il treno in anticipo, poteva arrivare per pranzo e non è arrivato più..».



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La disperazione

Per tutto il pomeriggio la camera mortuaria del principale ospedale del capoluogo pugliese, dove si trovano 20 delle 27 vittime della tragedia ferroviaria di ieri, accoglie un’umanità sbandata, confusa, disperata ma anche incredula, attonita, aggrappata a speranze già dissolte. Una signora dai capelli argentei indossa ciabatte e una vestaglia a fiori incrociata sul seno, era ai fornelli quando l’hanno chiamata. Due ragazzi barcollano abbracciati, lei ripete singhiozzando «non c’era nessun bisogno che andasse oggi a comprare quel maledetto macchinario ma sembrava sempre che i campi non potessero aspettare». Un uomo sui quaranta s’incammina verso l’obitorio con un bollettino che sbuca fuori dal taschino della camicia, viene direttamente dall’ufficio postale. Lo schianto dei treni dei pendolari ha colto le loro famiglie nella routine di giornate scandite dal bacio del mattino e da quello della sera. Tutti cantilenano il mantra dell’impossibile rassegnazione «Non si può morire così nel 2016». C’erano braccianti, studenti, impiegati, chi andava e chi tornava, c’era il tessuto produttivo della regione a bordo dei vagoni accartocciati come si fossero divorati a vicenda divorando al tempo stesso la campagna circostante e il contadino ucciso dalle lamiere volanti mentre si arrampicava su uno dei suoi ulivi.


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Il poliziotto

C’era Fulvio Schinzari, 59 anni, alto funzionario della polizia di Bari, una scomparsa che lascia i colleghi della Questura balbettanti, sotto shock, tutti incollati alle foto di treni in corsa che Fulvio aveva postato online appena qualche giorno fa. C’era il settantreenne Enrico Castellano, un ex funzionario del Banco di Napoli ormai residente a Torino da quasi mezzo secolo che era rientrato ad Andria lunedì per festeggiare il compleanno del nipotino oggi, 13 luglio, onomastico di San Enrico: data la mattinata oziosamente soleggiata aveva pensato di trascorrere un po’ di tempo con i vecchi amici di Bari, il fratello, la sorella, aveva appuntamento in un ristorante sul mare, qualche ora appena e poi di nuovo in treno per la cena a casa del figlio. E c’era Pasqua, una estetista di trent’anni che come sempre si recava al lavoro da Andria a Bari, poco più di un’oretta di viaggio durante la quale guardare e riguardare sul telefonino gli scatti più recenti della figlioletta di due anni.


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Pasqua, come diversi altri, non risulta tra i feriti, il cellulare è muto, sua cugina Tamara, studentessa di medicina a Roma, aspetta notizie sugli scalini della camera mortuaria dove un gruppo di giovani psicologhe si è messo a disposizione per l’assistenza ai famigliari. Non piange, Tamara. Parla e, a tratti, tira lunghi sospiri: «Sono a Bari in vacanza, come ogni estate. Sarà deformazione professionale ma dopo aver chiamato tutti gli ospedali ho cercato di mantenere la calma e sono venuta qui, tra poco arriverà anche il padre di Pasqua. Suo marito invece no, si è precipitato sul luogo dell’incidente ed è rimasto là, vorrebbe scavare tra i rottami. Ci vorranno ancora alcune ore per il riconoscimento, dicono che quattro o cinque corpi sono ridotti molto male, a noi che siamo fuori chiedono segni particolari, cicatrici, tatuaggi, il colore e il tipo degli abiti indossati». L’obitorio del Policlinico è una sorta di non luogo. C’è un ragazzo di 25 anni che cerca la fidanzata del fratello e poi la trova e vorrebbe non averla trovata e si accascia e singhiozza come un bambino. C’è una signora bionda che si appoggia a corpo morto a un uomo dai capelli bianchi, il fratello di suo padre che, ripete, gli assomiglia come una goccia d’acqua.


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Il silenzio e le lacrime

Non hanno voglia di raccontare, ma parlano a voce alta, piangono, imprecano: «Gli piaceva sedersi davanti, sempre davanti, anche in aereo. In treno cercava sempre il posto nel primo vagone. Quando ho realizzato che papà era su quel convoglio ho preso la macchina e ho guidato come un automa fino là, mi sono gettata tra quelli dei soccorsi, mi tenevano in dieci, urlavo che dovevo salvare mio padre». Cala la sera e le anime perse sono ancora qui. Qualcuno cita la storia della mamma trovata abbracciata alla figlia, morte entrambe, un unico inscindibile corpo. «Meglio non sopravvivere», mormora una ragazza accasciandosi sugli scalini: è stata qui tutto il giorno e solo alla fine l’hanno fatta entrare a guardare tra le salme.


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