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Agapetes serpens Ericaceae

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andreaceleste
view post Posted on 16/8/2011, 13:25




Agapetes serpens
Ericaceae





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Generalità: piccolo arbusto sempreverde, originario del Nepal, in natura ha sviluppo epifita; produce una larga radice tuberosa, da cui si dipartono numerosi fusti sottili, lunghi fino a 60-80 cm, arcuati, di colore rossastro, che portano piccole foglie lanceolate o ovate, di colore verde scuro, leggermente pelossette sulla pagina superiore, coriacee, con venatura centrale vistosamente demarcata. Gli arbusti adulti generalmente raggiungono i 70-90 cm di altezza. Dall’inizio dell’estate fino all’autunno dalla parte inferiore dei fusti pendono numerosi fiori tubolari, di colore rosso acceso, con vistose striature di colore più scuro. I lunghi rami possono essere trattati come quelli di un rampicanti, fissandoli ad un graticcio, i modo da aumentare le dimensioni dell’arbusto. La fioritura dell’agapetes è sicuramente molto decorativa.


Esposizione: si pongono a dimora in luogo semiombreggiato; possono sopportare anche la luce diretta del sole, a patto di aumentare le annaffiature e di evitare i luoghi eccessivamente caldi: in questo caso i fiori assumeranno una colorazione molto intensa. Non temono eccessivamente il freddo, quindi possono essere coltivati in giardino; nei luoghi con inverni molto rigidi e prolungati si consiglia di porre a dimora gli arbusti in luogo riparato dal vento invernale.

Annaffiatura: possono sopportare senza problemi bervi periodi di siccità; in ogni caso si consiglia di annaffiare con regolarità, da maggio a ottobre, ricordando di lasciar asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. In inverno evitiamo le annaffiature; durante il periodo vegetativo si consiglia di fornire del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni, sciolto nell’acqua delle annaffiature; oppure spargiamo attorno al colletto della pianta del concime granulare a lenta cessione, ogni 4-5 mesi.


celebicum





Terreno: gli agapetes serpens in natura hanno sviluppo epifita, ciò significa che crescono affondando le radici nei detriti che si fermano tra i rami di altri alberi o tra le rocce; possono comunque svilupparsi senza problemi anche interrati, utilizzando un buon terriccio per piante acidofile, ricco e ben drenato. SI coltivano anche in vaso, utilizzando contenitori non eccessivamente capienti.

Moltiplicazione: avviene per seme, o per talea semilegnosa, in estate inoltrata o in autunno.

Parassiti e malattie: temono particolarmente la clorosi ferrica, come molte altre ericacee; in caso di terreno pesante e molto umido possono venire attaccate da marciumi radicali o del colletto.




 
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