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IL LAURO D'AMERICA.
LA KALMIA
Nome scientifico: Kalmia
Nome comune: Kalmia, Lauro di montagna
Famiglia: Ericacee
Esposizione: Mezz’ombra
Aspetto: Arbusto
Origine: America del Nord
Epoca di fioritura: Primavera-Estate
E’ sempre bello avere delle piante insolite. Rende il nostro giardino più interessante agli occhi dell’intenditore, più stravagante e fascinoso alle pupille del profano, e, cosa più importante, un luogo quasi liturgico e magnetico per noi stessi. Sovente gli interni delle case sono curati in modo morboso, fiumi di denari vengono spesi per mobili e pavimentazioni, il povero terrazzo, invece, langue triste fuori dalla porta, come appendice esterna, e per questo sbadatamente trascurata, misera e abbandonata. Eccettuati gli appassionati, c’è sempre un po’ di pigrizia e poca cura nella gestione dello spazio all’aperto.
Difficile scovare le ragioni sociologiche che chiariscano esaustivamente questo innegabile fenomeno. Eppure, se ci si riflette, la casa ben arredata, quella, per intenderci, con la cucina e il bagno firmati non può che deteriorarsi. Il giardino, invece, più invecchia più diventa bello. E’ vero che esige un continuo investimento di tempo e di denaro, ma il suo bello è proprio il fatto di non essere un progetto finito bensì mutevole e in divenire nel tempo: angoli che col passare degli anni si fanno più ombrosi ed accoglienti, piante che, se ben curate, ci regalano fioriture sempre più ricche e generose. Che bello avere progetti! Ogni stagione mettere in cantiere un miglioramento, provare una nuova pianta, sognare qualcosa di bello da lasciare ai nostri pronipoti.
La Kalmia, ad esempio, è una pianta con esigenze culturali similissime a quelle di azalee, rododendri, gardenie e camelie. E’ altrettanto magnifica e interessante. Però non è usata: senza un vero perchè ricopre l’ingrato ruolo di sorellina scalognata degli altri più celebrati e pomposi parenti.
Costei è una specie di origine antica: fu importata in Europa da Mark Catesby.
Questo naturalista scovò la Kalmia in Sud Carolina e la portò in Inghilterra all’inizio del ‘700. Sorprendentemente anche oltre Manica non ebbe il successo che avrebbe meritato, e quando in Inghilterra una pianta ornamentale non è popolare figuriamoci il destino che l’aspetta in Italia…destino amaro o miserella: nessuna speranza di ambire ai favori del pubblico e di trovar alloggio sul nostro splendido territorio.
Eh sì, questa consolidata regola un po’ triste, si è puntualmente confermata anche per la Kalmia. In ogni modo, seppur si è fatto di tutto perché in Italia non mettesse piede, neanche avesse il virus dei polli, fortunatamente, ora, nel ventunesimo secolo, qualche specie di Kalmia è reperibile nei nostri vivai.
Vale davvero la pena di adottare un esemplare di questo bellissimo arbusto sempreverde. In piena terra può raggiungere i due metri di altezza, è caratterizzato da un legno durissimo e ne esistono otto specie, tutte americane. Fiorisce in primavera adornandosi di bellissime infiorescenze rosa, oppure bianche come la neve, oppure, ancora, di un magnifico rosso fiammeggiante.
Il nome Kalmia lo coniò l’instancabile Linneo in onore di un suo brillante allievo, Pehr Kalm, che per primo ne studiò la tossicità. Ebbene sì, questa pianta è velenosissima, e in America si è addirittura meritata il sinistro appellativo di “Lamb Kill”, ammazza agnelli. Tuttavia c’è da dire che moltissime specie di piante molto diffuse sui nostri terrazzi sono altrettanto velenose, come l’oleandro ad esempio. Insomma, basta che non vi venga in mente l’insano pensiero di farvi una bella insalata di Kalmia e potete stare tranquilli a godervi questa rara, raffinata pianta.
ALCUNE SPECIE CONSIGLIATE:A pensarci bene un difetto la kalmia ce l’ha: il prezzo elevato. In generale tutte le piante acidofile, proprio per il fatto che non possono essere cresciute dai vivaisti in terracce qualsiasi, sono costose. La kalmia, per la sua rarità, lo è ancor di più. Eh già, neanche le incolpevoli piante, poverette, possono sottrarsi alle severe leggi di mercato. In generale, comunque, sborsando 25 euro si può già trovare qualcosa di buono, e considerando che una Kalmia è per sempre ( come quei dannati diamanti in Tv ) ne vale senz’altro la pena.
La Kalmia latifolia è la più facile da reperire. E’ originaria degli Stati Uniti dove ne esistono esemplari alti anche 8 metri. Le foglie sono di forma lanceolata e brillano di un elegante verde scuro. Esistono varietà con fiori rosa, altre con fiori bianchi e altre ancora con fiori rossi. Fiorisce tra maggio e giugno.
La Kalmia angustifolia, come suggerisce il nome, ha foglie lanceolate strette e lunghe di vivace verde chiaro. I fiori, in giugno-luglio, sono di un bel rosso acceso.
Altre specie molto belle ma malauguratamente meno diffuse sono: la Kalmia polifolia con fiori rosa a maggio, la Kalmia cuneata, l’unica a foglia caduca e non molto rustica, con fiori primaverili bianchi screziati di rosso e infine, la Kalmia hirsuta che è nana con fiori rossi a luglio.
COME SI COLTIVA:La Kalmia è una pianta acidofila, come i rododendri e le camelie. Questo vuol dire che non sopporta i suoli calcarei: coltivata senza accorgimenti in questo ambiente a lei ostile trapasserebbe ineluttabilmente. Se proprio si vuol tentare la sorte e la si vuol far crescere in terreni non acidi basterà metterla a dimora in una sede appositamente allestita: una buca grande il doppio del suo pane di radici riempita parzialmente di terricci a base di torba.
In seguito periodicamente dovremo somministrare chelati ferrici, sequestrene ad esempio, e pacciamare
(cospargere sotto la chioma della pianta, sopra le radici ) con torba per mantenere il terreno adatto alla perfetta crescita della pianta. Se la coltiveremo in vaso non ci saranno difficoltà: basterà usare un terriccio per acidofile.
L'esposizione e il climaLa kalmia ama il sole diretto quindi è bene preferire posizioni che la espongano il più possibile ai raggi solari soprattutto a quello mattutino e a quello serale . Quest'avvertenza è particolarmente importante per i climi e le stagioni più caldi mentre nei periodi e nelle zone più fredde va bene il sole di qualsiasi ora . Naturalmente può vivere anche a mezz'ombra anche se lo sviluppo non risulta uguale a quella che hanno il sole diretto .
Solitamente la Kalmia , essendo un arbusto rustico , non ha grandissimi problemi per la sopportazione della temperatura . La kalmia è estremamente adattabile sia al caldo che al freddo .Fare attenzione che la colonnina di mercurio non scenda mai sotto i dieci gradi centigradi .
Di particolari cure hanno bisogno gli esemplari più giovani ed in generale nei climi più rigidi .
Bisognerà quindi effettuare delle pacciamature per proteggere l'apparato radicale dall'eccessivo freddo e dalle gelate notturne .
L'annaffiaturaQuesto arbusto ha un grande bisogno di acqua . Le sue necessità aumentano durante il periodo della fioritura , cioè a primavera , in cui questa pianta dovrà essere annaffiata con una certa frequenza avendo cura di non lasciare asciugare mai del tutto il suo terreno . Continuare con le annaffiature , anche se in quantità minore , anche in autunno e in inverno Essendo una pianta sempreverde la kalmia ha bisogno di cure praticamente per tutto l'anno .
La messa a dimoraLa messa a dimora di questo arbusto deve essere effettuata durante il periodo primaverile o quello autunnale . Avere premura di collocare questo arbusto in una porzione di giardino parzialmente ombrosa . Prima di effettuare la messa a dimora sarà necessario creare il suo terreno ideale . Basterà mischiare nel terreno del terriccio formato prevalentemente da foglie con in più della torba e della sabbia
La moltiplicazioneLa moltiplicazione avviene principalmente per seme e per talea . Durante la primavera usando i semi raccolti durante l'anno precedente . La moltiplicazione per talea semilegnosa si deve praticare a primavera inoltrata . Bisognerà far radicare le talee dentro un contenitore riempito con una miscela di sabbia e torba in egual misura . Le talee dovranno essere conservate in un luogo fresco e umido fino al pieno compimento della radicazione . Per fare in modo che tutto il processo si compia nel migliore dei modi sarà necessario coltivarle in un luogo protetto per circa un paio di anni prima di poterle , finalmente , mettere a dimora .
Malattie e parassitiLa kalmia solitamente è soggetto ad attacchi da parte di funghi e parassiti . Le specie fungine che colpiscono questo arbusto sono l'oidio , detto anche mal bianco , che si manifesta formando delle ragnatele bianche sulla pagina superiore della foglia . Il marciume radicale ,invece, si manifesta rendendo le radici giallastre . I parassiti che attaccano questo arbusto sono gli afidi e le foglie che attaccano i fiori e le foglie rovinandole . Quindi bisognerà usare un fungicida sistemico per il mal bianco e per il marciume radicale mentre un anti parassitario ad ampio spettro per combattere gli afidi e gli acari .
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Edited by momolindo - 31/3/2014, 20:19