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Chionanthus virginicus (White Fringetree)

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view post Posted on 14/8/2013, 13:55
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Mai finirà perchè sei parte dei miei ricordi,parte della mia vita e ciò che mi hai dato,ciò che ti ho dato sempre vivrà!

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GLI ARBUSTI DELLE FRANGE




Chionanthus virginicus



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Robusti e molto affidabili,

i Chionanthus hanno fioritura poco vistosa,

ma profumata e insolita.

E tante altre virtù


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Appartenenti alla famiglia delle Oleaceae, i Chionanthus sono arbusti insoliti ma molto gradevoli, adatti alla coltivazione in vaso perché crescono lentamente e non superano i 3 m di altezza.


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Per natura folti e cespugliosi, presentano inoltre un bel fogliame e una fioritura graziosa e profumata, tra fine aprile e maggio. Per l'aspetto dei fiori sono stati soprannominati "fringe tree", alberi delle frange: bianchi, riuniti in panicoli, formati da sottili petali nastriformi, sono seguiti da piccoli frutti di colore tra il nero e il blu. Le foglie sono decidue, opposte, ellittiche, verde scuro, ma giallo luminoso in autunno.


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Da coltivare i Chionanthus sono facili, anche in vaso: robusti e adattabili, non richiedono potature particolari, sono poco esigenti e raramente si ammalano.



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Due le specie note:
Chionanthus retusus e C. virginicus. Il primo proviene dalla Cina (è infatti soprannominato "chinese fringe tree"), ha fiori riuniti in panicoli eretti, lunghi fino a 18 cm, foglie verde lucido sulla pagina superiore, ricoperte da peluria bianca su quella inferiore; la corteccia, inoltre, anche nelle piante giovani, si sfoglia in lamine sottili, caratteristica che rende l'arbusto interessante anche in inverno.


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Chionanthus virginicus arriva invece dagli Stati Uniti orientali; a portamento più allargato, fiorisce in panicoli penduli, lunghi 20 cm e richiede terreni acidi.

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LE LORO ESIGENZE

Clima: sono rustici fino a -15° C e oltre (zona di rusticità 7B), ma preferiscono le zone con lunghe estati calde.
Esposizione: sole o mezz'ombra.
Terreno: in giardino tollerano i terreni pesanti, purché fertili e ben drenati, acidi nel caso di C. virginicus; in vaso, utilizzate un buon terriccio universale.
Vaso: una volta adulti si accontentano di un vaso largo e alto 45 cm.
Irrigazioni: innaffiateli bene, lasciando però asciugare il terriccio prima di bagnare nuovamente.


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Concimazioni:
all'inizio della primavera e a fine primavera-inizio estate, distribuite un concime chimico complesso con microelementi, come Nitrofoska Blu.
Potatura: per loro natura i Chionanthus tendono a crescere a cespuglio, accontentandosi di potature di pulizia, a fine inverno, per eliminare il secco e i rami sottili e intricati all'interno della chioma e, dopo qualche anno, di potature di svecchiamento, tagliando parte dei rami più vecchi. In alternativa potete allevarli ad alberello, eliminando i rami laterali lungo il tronco.
Propagazione: si riproducono per seme, in autunno, ma la germinazione richiederà 18 mesi.


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trafioriepiante.it


Edited by momolindo - 10/10/2013, 14:46
 
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view post Posted on 15/8/2013, 17:06
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L’albero della neve

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Ero rimasto colpito dal disegno a colori di un albero misterioso le cui foglie erano nascoste da batuffoli bianchi come il cotone. Chionanthus virginicus, questo è il suo nome, mi affascinò subito sia per la sua bellezza che per il suo nome evocativo: il significato dal greco è infatti “fiore di neve”.

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Non riuscii a trovare piante da vivaio e allora ricorsi alla semina, ma scoprii che anche questa soluzione presentava non poche difficoltà. Mi documentai e venni a sapere che i suoi semi sono dotati di doppia dormienza e che, per interromperla e ottenere la germinazione, dovevano trascorrere due lunghi periodi di stratificazione al gelo alternati a periodi di caldo. Di fatto, i semi, messi nel terriccio d’estate, sarebbero germinati nella primavera successiva al secondo inverno. Non mi persi d’animo, cosciente che, se volevo arricchire il mio giardino di un albero di Chionanthus, dovevo assecondare le leggi di madre natura. Ottenni piccole piante proprio alla fine del secondo inverno. Ora, dopo tanti anni, Chionanthus virginicus fiorisce e profuma regalandomi, fuori stagione, l’immagine di una pianta coperta di neve.

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L’effetto è sorprendente e straordinario al tempo stesso. Il piccolo albero si copre dapprima di sottili racemi penduli, poi, al momento opportuno, di migliaia di piccoli fiori dai petali lunghi e stretti, di un bianco purissimo. La massa è tale che le foglie, ancora all’inizio della loro crescita, quasi scompaiono nel candore diffuso e la leggerezza di queste infiorescenze richiama proprio la neve caduta sui rami.

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Il tramonto e ancor più la notte riserveranno un’altra sorpresa, poiché l’aria sarà impregnata del loro delicato profumo.
È, questo, un albero rusticissimo: non teme i geli più intensi, non soffre di particolari malattie, non è attaccato da parassiti se non forse, nella tarda primavera, dalle forbicine (gen. Forficula) che ne erodono le foglie; si adatta, infine, a tutti i terreni anche se preferisce quelli freschi e ricchi.

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Non necessita nemmeno di potature, poiché la fioritura avviene su pannocchie emesse dalle gemme laterali che sono in cima alle ramificazioni formatesi l’anno precedente.
Chionanthus virginicus appartiene alla famiglia delle Oleaceae ed è originario delle regioni settentrionali degli Stati Uniti d’America. È perciò affine al frassino e ad altri alberi che ci sono più familiari. Infatti è possibile innestarlo proprio su quest’ultimo, se si vogliono ottenere una forma e un portamento diversi da quelli naturali. Chionanthus tende a crescere poco in altezza e ad allargare i rami, quasi a formare una chioma sferica portata su un corto tronco.

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Vi è un’altra specie, altrettanto bella e, per ora, poco conosciuta. È Chionanthus retusus, proveniente dalla Cina, più delicato e leggero. Le infiorescenze sono più rade e più corte e hanno lo stesso bianco purissimo di C. virginicus. È però meno rustico, giacché non tollera inverni rigidi. Chi volesse coltivarlo dovrà perciò piantarlo in posizione riparata e proteggerlo con teli durante l’inverno. Ora è forse più facile trovare queste due specie e i lettori non dovranno attendere più due anni prima di vederne germinare i semi, come ho dovuto fare io circa quindici anni fa. Saranno perciò più fortunati, poiché potranno godere, con molto anticipo, lo spettacolo della neve profumata a coprire le foglie.

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